Clic. Le manette si aprono, il sangue ricomincia a fluire nelle braccia. Cerca di muoverle per aiutare la circolazione del sangue.
Lei è sempre li vicino a lui, in piedi lo domina. La guarda dall’alto in basso, osserva i suoi stivali, risale lungo le cosce rigate dai suoi umori, i capezzoli turgidi, irti, su fino al viso, dove i suoi occhi brillano e un sorriso beffardo risplende.
Quanto pagherebbe per sapere cosa sta passando per la testa di Lory.
“Alzati!” la voce è calma, ma nello stesso tempo lascia trapelare autorità.
Lentamente si alza.
“Si può sapere che cazzo ti è preso ?” sorpresa e ribellione nella sua voce. Almeno un tentativo di ribellione mentre una parte del suo cervello cercava di valutare se gli conveniva stare al gioco o tentare di ribaltarlo.
Lory per tutta risposta gli pianta un palmo in mezzo al petto e lo spinge senza troppa delicatezza contro il muro. Lo fissa per qualche istante, il sorriso sembra addolcirsi prima di scattare come un pitone. Lo bacia con prepotenza, invadendogli la bocca con la lingua, quasi soffocandolo, le mani bloccano le braccia di Dago contro la parete, impedendogli di toccarla. Solo quando si ritiene soddisfatta si stacca da lui.
“Mi è preso di fare quello che mi passa per la testa con te!”
E’ sicura di sé, sa quello che fa come se lo facesse da sempre. E lui non ha ancora trovato un modo per reagire, una via d’uscita.
Le mani di Lory scorrono sul suo corpo, gli sfila la giacca lasciandola cadere a terra, poi piano gli slaccia la camicia. Le mani si infilano nell’apertura, accarezzandolo, toccandolo, facendogli sentire le unghie di tanto in tanto. Lo annusa.
“Sai di buono … “
Lui sta tentando di replicare quando sente improvvisa una mano di Lory serrarsi sul suo cazzo duro ancora chiuso nei pantaloni. Lo stringe e lo massaggia attraverso i pantaloni un po’ rudemente.
“Ma allora ti piace – lo guarda ricominciando a sorridere in quel modo particolare, con un angolo della bocca più alto dell’altro – e io che pensavo ti stessi arrabbiando… “
“Cazzo lory veramente io vor… “ un dito sulle sue labbra lo azzittisce.
“Non hai ancora capito ? Questa sera sono io che voglio, a te non è permesso volere questa sera!”
La mano ricomincia a muoversi sui suoi pantaloni, lenta, impasta, massaggia, afferra.
A lui non resta che deglutire, tentare di resistere, anche se spesso sente le classiche avvisaglie di un orgasmo. Ma no, a tutto ce un limite, non avrà in mente quello.
“Lory – balbetta sotto il potere della sua mano – che intenzioni … hai … “ il respiro sempre più accelerato.
“Ssssst …. Non mi distrarre”
La camicia vola a terra. La mano sui suoi pantaloni che tiene sempre in pugno la sua asta, l’altra che si muove leggera sul suo petto, assieme alla sua bocca e alla sua lingua.
Infila una mano tra i suoi capelli irti per guidarla, giocare con lei.
Lei immediatamente si blocca, la mano stringe con violenza il suo cazzo e lo fulmina con lo sguardo!
“Ti ho forse dato il permesso di toccarmi ?”
Lui con gli occhi spalancati la fissa senza riuscire a dire nulla, la mano ancora tra i suoi capelli. La sua mente è confusa, si sente un bambino sgridato, beccato con le mani nel barattolo della marmellata che sta cercando di trovare una scusa plausibile. Una scusa ? Per cosa poi ?
Un minimo movimento della mano di Lory ingloba le sue palle nella stretta.
“uhh !” sfugge dalla bocca di lui.
“Allora? Ti ho dato il permesso di toccarmi ?”
“Noo … “ la voce esce strozzata, quasi un pianto.
“Allora non lo fare più, non fino a quando non te lo chiedo io – dice allentando la presa e ricominciando a massaggiare – o mi costringi ad usare di nuovo le manette!”
Silenzioso appoggia i palmi alle mani, sempre più confuso. La persona che è entrata dalla porta 1 ora fa è la stesa che ora è li davanti a lui? Sicuri che Lory non abbia una sorella gemella pazza? E poi, non erano questi i suoi programmi, lui aveva altro in mente …
Ma la sua bocca, la sua lingua che stuzzica i capezzoli, e quella mano che continua a muoversi, su e giù, gli stanno facendo andare il sangue alla testa.
“Lory ti prego, non puoi farmi venire cosi …”
Ma lei non sembra sentirlo, o meglio sembra non volerlo ascoltare, scivola piano in ginocchio,
Le mani scivolano sulle cosce di Dago, e ovunque riescono ad arrivare, accarezzandolo toccandolo, causandogli continui brividi.
Abbassa lo sguardo mentre cerca con uno sforzo di volontà di riprendere il controllo del suo sesso.
Abbassa lo sguardo per cercare di capire cosa lei abbia intenzione, e trova gli occhi di lei che lo aspettano. Vede il viso avvicinarsi ai suoi pantaloni, alla sua patta, la bocca aprirsi, sente il respiro caldo attraverso il tessuto, e poi …
E poi la bocca di Lory che abbraccia il suo cazzo, attraverso il tessuto.
Una tortura. Non ci sono dubbi, lei lo vuole fare impazzire. E ci sta riuscendo.
Vede sente le sue labbra avvolgere la sua asta, massaggiarla su e giù, sente il calore di quella bocca attraverso il tessuto, e il tessuto ruvido che strofina contro il suo glande scoperto.
Pianta le unghie nel muro, cercando di resistere ancora, mentre sente sprigionarsi nel basso ventre quel calore inconfondibile e l’umido della prima goccia bagnargli i boxer. Stringe i denti, consapevole che non riuscirà a resistere ancora molto.
Poi la sua bocca smette di torturare la sua asta, lenta risale lungo il corpo, baciandolo e leccandolo ovunque. Lui non fa in tempo a riprendere il controllo che la mano di Lory riprende possesso della sua asta, iniziando ad accarezzarla sempre più veloce mentre lei gli bacia, morde e lecca le spalle.
“Smettila di resistere … non puoi … non devi”
La mano che accelera ancora, sempre più veloce. Il tessuto che sfrega fa sempre più male, gli sembra quasi di avere delle lacerazioni sulla cappella ma oramai non si può più tornare indietro.
Il cazzo è duro da così tanto tempo che le palle improvvisamente bruciano, oltre a dolere.
“Lasciati andare … lasciati andare … “ continua a ripetere come una nenia Lory sempre piu eccitata, muovendo sempre più veloce la mano.
Nella testa di Dago frullano insulti, disperazione, rabbia, tutto soffocato dall’orgasmo che sta esplodendo sotto le mani di Lory che gli mugola di piacere nell’orecchio come se la stesse scopando come uno stallone.
Il suo seme esplode, schizza dentro i suoi boxer inzuppando il tessuto, i suoi peli. La mano continua a muoversi a spremergli fuori fino all’ultima goccia.
L’orgasmo è enormemente più intenso di quello che lui si aspettava e il contrasto con la sensazione di umiliazione di essere venuto nei pantaloni lo stordisce ancora di più.
Senti il viso avvampare. Le orecchie sono bollenti. Il sangue gli martella nella testa.
Lei lo bacia dolcemente.
“Sei stato bravo”
La mano continua a massaggialo, impastandogli tutto con il suo sperma.
La sensazione di umiliazione che aumenta.
“Perché Lory … perché mi fai tutto questo!”
Lui solitamente cosi sicuro, deciso, ha ora un tono quasi piagnucolante.
“Semplicemente perché ne avevo voglia … volevo vedere fino a dove potevo portarti …”
Mentre parla le labbra di Lory sono a pochi millimetri dal suo orecchio, lo sfiora con le labbra, lo bacia. E la mano, quella maledetta mano, non smette di muoversi.
Solo in quel momento si rende conto che il suo cazzo è ancora duro.
“E ora – quella erezione gli da una piccola iniezione di fiducia – … sei contenta ?… – il tono vira nuovamente verso la sfida – sei soddisfatta ?”
Lei continua a baciare la sua pelle.
La mano interrompe il massaggio, slaccia la cintura, il bottone dei pantaloni, si infila nel piccolo spazio che si crea tra la pancia e i pantaloni.
“Ma sei tutto bagnato – gli dice in tono canzonatorio accarezzandogli i pantaloni – Fammi controllare cosa è successo”
Il primo istinto è quello di mollarle un ceffone, spingerla via, mandarla a quel paese.
Ma alla fine lei ha ancora in mano il suo bene più prezioso, e visto lo stato in cui lei si trova, meglio non rischiare.
Sente la mano infilarsi sotto l’elastico dei boxer, accarezzare il suo cazzo che ancora pulsa, sente le sue dita cercare qualcosa prima di uscire.
Gli mostra le dita sporche del suo sperma.
“Guarda cosa ho trova… “
Poi porta le dita verso la bocca, le lecca, le succhia.
“Buono, mmmmm … fammi controllare se ce ne ancora … “
Le abili mani di Lory slacciano i pantaloni lasciandoli cadere a terra mentre si inginocchia davanti a lui.
Delicatamente, con attenzione, quasi non volesse rovinare il suo capolavoro, gli abbassa i boxer in modo che la parte interna sia visibile.
Evidenti macchie di sperma sono intrappolate nel tessuto e lei le ripulisce con le dita che poi lecca avidamente.
Poi come una gattina avida di latte, inizia a leccargli la pancia, il pube, le palle, ripulendole per bene.
Il suo cazzo, che dopo questo trattamento è ancora più teso se possibile, viene lasciato per ultimo. Lo prende con due dita, lo sposta a proprio piacimento per poterlo leccare senza illuderlo troppo che ci sarebbe altro.
E cosi è.
Finito di ripulirlo per bene, Lory si alza.
Lo guarda con attenzione dall’alto verso il basso e poi torna su.
“Sfilati scarpe e pantaloni.”
Goffamente lui esegue. Ora è nudo, in piedi, appoggiato alla parete.
Lei si avvicina, allarga leggermente le gambe e fa in modo che il cazzo duro di Dago rimanga intrappolato tra le sue cosce, accarezzato dalla sua figa madida di umori.
Lo bacia, affondando la lingua che sa ancora del suo sperma in bocca.
Lo baci con furia e passione, non si è mai sentita così!
Piano si muove avanti e indietro, quel tanto che serve per massaggiarlo.
“Ora … prova a dirmi quello che vorresti farmi!”