Doveva escogitare un piano per poter scappare, la soluzione era logica. Massimiliano doveva avere fiducia in lei! Dopotutto già altre volte aveva finto con uomini per avere informazioni importanti. Si quella era la soluzione migliore. Massimiliano dormiva accanto a lei ormai da un po´ di tempo, il braccio di lui le pesava addosso in modo possessivo. Doveva svegliarlo.
“No ! NO! Non fatemi del male vi prego!!” iniziò a strillare Kika “NOOOOOOOOO!”
“Kika sveglia ” Massimiliano la scosse.
´Sta funzionando´ pensò Kika “Oh Dio ho avuto un incubo!”
Massimiliano la strinse a se. Lei gli si accoccolò vicino per quello che poteva essendo legata.
“Non preoccuparti nessuno ti torcerà un capello, calmati. “Massimiliano era sorpreso dalla reazione della donna…sembrava quasi felice di trovarsi tra le sue braccia!
“Si tu mi proteggerai contro tutti vero?” Massimiliano era ancora più sorpreso.
La guardò negli occhi e le disse con tono serio “Si”
“Si lo so anche io. So che mi ami davvero e quindi so che mi proteggerai come non abbia mai fatto Dago contro i miei nemici.” Massimiliano non aveva parole, possibile che Kika avesse capito quanto l´amava? Kika mosse una gamba contro la gamba di Massimiliano.
“Sono stata una stupida! Solo un uomo che ama follemente una donna può fare tutto questo. Rapirla per amore, e tu mi ami! Come ho potuto sottovalutare questo tuo sentimento – doveva stare attenta non poteva sconfinare le righe quindi – No, non sto dicendo che ti amo, però potrei imparare” . Massimiliano aveva iniziato a nutrire qualche dubbio sulle sue parole, ma quell´ultima frase lo colpì. No non stava mentendo lei voleva provarci davvero! Era da tanto che aspettava quelle parole chiuse gli occhi la strinse ancora di più.
“Sai per un ´attimo non ti avevo creduta, potevi dirmi che avevi scoperto di amarmi per farti liberare i polsi e poi scappare. Si forse sei sincera anche perché ti voglio credere, ho bisogno di crederti, ma voglio una prova di quello che hai detto. Fai l´amore con me cosi capirò quanta voglia realmente hai di imparare ad amarmi!” rise sommessamente.
“Hai ragione dopotutto marito e moglie fanno l´amore.” ne convenne Kika.
“Marito e moglie, si – Massimiliano iniziò a toccarle il seno – è vero si amano in tutti i modi cosi come io amerò te.”
Kika fece finta di gemere, doveva pensare che ci fosse Dago al posto di Massimiliano e il gioco era fatto solo cosi poteva simulare quel piacere che in realtà non provava. La commedia era iniziata.
Dago stava sul letto , in quell´appartamento si sentiva sicuro . Negli anni in cui era stato una spia gli era spesso tornato utile quando doveva sparire dalla circolazione per far calmare le acque.
Lo aveva reso insieme a Gianluca un vero e proprio quartier generale attrezzato di tutte le tecnologie più avanzate. Stava supino con un braccio sotto alla nuca la stanza era buia. ´Kika dove sei? Giuro che ti troverò.´
Quei cd gli avevano fatto fare un bel passo in avanti per capire tutta quella faccenda cosi ingarbugliata. Marcus aveva un programma per decodificare tutti i File top secret del Pentagono inoltre quelli dell´Inghilterra, Russia e Germania. Ma cosa c´era di cosi importante da decodificare ci pensò un po´ su. Kika gli disse che Marcus la ricattava perché sua madre faceva dello spionaggio industriale, ma per chi? Andrea non aveva mai parlato di una Joanna de Santis. Dago si alzò di colpo dal letto prese il cellulare compose un numero. “Andrea sono Dago.”
“Dago?? Dove diavolo sei finito maledizione!!” Andrea fece un cenno all´uomo che doveva intercettare la chiamata.
“E´ inutile che tu mi faccia intercettare, sono su una linea protetta ” Gli disse Dago.
“Me lo dovevo aspettare, dopotutto in passato abbiamo lavorato insieme.”
Andrea rise, Dago era sempre stato una spia stramaledettamente in gamba e se non gli avessero ucciso la moglie a quest´ora ci sarebbe stato lui al suo posto. Pazienza avrebbe sentito quello che voleva.
“Allora cosa vuoi?Qualche informazione?” Gli disse Andrea ormai rassegnato , la promozione se la scordava.
“Si. Conosci una certa Joanna De Santis? Lavora per voi?” Dago doveva sapere.
“Dago queste sono informazioni topo secret lo sai!” Gli disse Andrea ma Dago non mollava tanto facilmente.
“Andrea, vedi, se tu non mi darai questa informazione dovrò dire ai piani alti di Barcellona. Ti ricordi quello che è successo in Spagna vero?” Gli disse Dago con voce calma ma minacciosa.
“Si che me lo ricordo. Maledizione sei un bastardo va bene ti darò quell´informazione ma poi saremo pari!”
Quando Dago doveva attaccare non guardava in faccia a nessuno diventava un vero bastardo pensò Andrea. “Allora, Joanna De Santis non lavora per noi, lavorava per Marcus .”
I sospetti di Dago erano fondati la madre di Kika all´epoca aveva fatto parte dell´organizzazione.
“Poi?” chiese Dago. Andrea sospirò. ….. “Rubava per Marcus documenti e progetti industriali inscenò la sua morte quando fu colta in fragrante. Marcus per proteggerla la mandò a Cuba. Sai è molto più comodo per noi spiare che imprigionare, per avere più informazioni possibili. Non sempre la giustizia deve giustiziare per poter vincere. Infatti abbiamo scoperto molte cose grazie a lei. Ad esempio che in una banca di Cuba in una cassetta di sicurezza ci sono molti dei progetti e documenti rubati dagli uomini di Marcus e su un conto corrente ci sono depositati molti soldi di uomini potenti che, ´investono´, se cosi si può dire, nei traffici illeciti di Marcus. A controllare tutto c´è il suo braccio destro cioè Joanna De Santis.” Gli disse Andrea che si era appoggiato alla scrivania per stare più comodo e guardava dal vetro gigante del suo ufficio, che si trovava all´ultimo piano di un palazzo, la città. Di notte si vedevano una miriade di luci, era uno spettacolo stupendo. La notte era stupenda.
“E´ tutto? ” chiese Dago i suoi sospetti erano più che fondati maledizione.
“No ,vedi, Joanna è ritornata in città e ora dorme in un´ appartamento in periferia per chiudere certi conti lasciati in sospeso e questa volta come moglie di Marcus. Si perché a Cuba si sono sposati..” .
“Cosa??Sposati?” Dago non credeva alle sue orecchie quella donna aveva avuto il coraggio di sposare quell´uomo, l´uomo che ricattava la figlia.
“Siamo venuti a sapere da un uomo di Marcus catturato, che Joanna aveva progettato di farsi, diciamo, sostituire dalla figlia nello spionaggio. D´accordo con Marcus hanno messo in moto tutta la messa in scena, l´incidente, la morte, il ricatto. Cosi Marcus aveva qualcuno di cui fidarsi e che poteva manovrare a suo piacimento.
Diamine Kika era stata solo una squallida pedina di un bastardo e di una madre sciagurata!
“Andrea mi daresti l´indirizzo preciso di Joanna?” chiese allora Dago.
“Uff..non ti accontenti mai vero? – Andrea senti un grave silenzio dall´altra parte della cornetta – Maledizione, mi vuoi portare alla rovina vero? Segna, via della Chat n2.” gli disse Andrea titubante.
“Grazie Andrea sei stato veramente prezioso!”.
“Prezioso il cavolo mi avresti fatto a brandelli se non avessi parlato! Sei un vero Bastardo!” gli disse Andrea.
“Si è vero ti avrei fatto a brandelli, sai come si dice, in guerra e in amore è tutto lecito.”
“Guerra o amore quando vuoi sai essere un vero bastardo!” ma ormai Dago aveva interrotto la comunicazione. Andrea posò l´apparecchio, andò verso il vetro, vi appoggiò la fronte. La città si estendeva sotto ai suoi piedi come un tappeto luminoso. Si, si era proprio giocato quella fottutissima promozione.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiese Jennifer con voce strozzata.
“Ti avevo detto di restare in Europa ma tu niente! “Marcus la colpì, le diede uno schiaffo in pieno viso.
La donna cadde a terra. Marcus le si avvicinò la prese per i capelli la donna si lamentò per il dolore.
“Ti avevo detto che non saresti mai dovuta tornare, quando mi tradisti ti lasciai andare solo perché aspettavi mio figlio!!! Ti dovevo uccidere dopo aver partorito ma non avevo tempo di badare a un neonato cosi ti lasciai in vita in modo da poterlo allevare! Dove si trova adesso?” chiese Marcus feroce con sguardo da omicida.
“E´ da una mia amica – disse singhiozzando Jennifer – avrà cura di lui, te lo assicuro, e poi a te cosa importa non sai niente di lui! Non ti è mai importato nulla di nostro figlio!” Jennifer non riusciva a parlare aveva la gola strozzata dai singhiozzi
“Oh si mandavi i soldi ma non è lo stesso!”
“Risparmiami le scene da madre addolorata me ne basta uno di figlio da badare, e mi crea casini, figuriamoci due! E poi so più cose io su mio figlio che tu! Allora a cosa devo questo onore perché sei qui? Se ti servono altri soldi me li potevi chiedere!”
Marcus aveva gli occhi ridotti a due fessure…no, non si sarebbe mai più fidato di una donna, anche perché quella era la donna che gli aveva spezzato il cuore. Si un tempo era innamorato Jennifer, era il suo punto debole cosi come Kika era il punto debole di Massimiliano. Tirò ancora di più la ciocca di capelli color oro che aveva nella mano. Jennifer si lamentò e mise le sue mani sul braccio di Marcus.
“Allora? Sto aspettando!” L´uomo era impaziente di sapere la risposta.
“Io sono venuta per riprendermi Dago!” Jennifer urlò.
Marcus scoppiò in una risata malefica. “E tu pensi che lui ti voglia?? Sei una povera illusa vedi lui ama la donna di mio figlio! Non tornerà mai con te soprattutto quando saprà tutte le menzogne che gli hai raccontato e che il bambino che aspettavi non era il suo ma il mio!” Marcus rideva.
“Dago mi perdonerà perché mi ama!” Jennifer era sicura Dago l´avrebbe perdonata.
“No ama Kika ora e forse non ti ha mai amato veramente.” Marcus non lo voleva ammettere ma era geloso, geloso di quella donna! Maledizione doveva ucciderla ma non aveva avuto il coraggio tempo fa e cosi era ritornata per Dago.
“Sei una stupida! Tu non vedrai proprio nessuno e te ne resterai qui buona buona o giuro che questa volta ti ammazzo, giuro che lo faccio! – la guardava dritto negli occhi voleva ferirla cosi come lei tempo fa aveva ferito lui. Le mani di Marcus scesero sul collo di Jennifer, lo strinsero lievemente in una velata minaccia e le sussurrò – e tu lo sai che se decido di fare una cosa poi la faccio.”
Le labbra di lui erano di fronte a quelle della donna. La baciò ma fu un bacio feroce non aveva nulla di dolce. Marcus si staccò, la odiava ora con la stessa intensità con cui l´aveva amata tempo fa.
“Ti ho avvertita. Muoviti da questo appartamento e giuro che ti ammazzo e se farai la brava che ne so forse – le guardò il corpo la linea morbida del seno che si intravedeva sotto la camicetta, la curva decisa dei fianchi – forse ci divertiremo come facevamo in passato.” concluse Marcus con una risata e se ne andò sbattendo la porta dietro di se.
Jennifer si alzò da terra e lo maledì.
Massimiliano pensava alle ore appena trascorse con Kika era stato fantastico. Si era data a lui in modo completo non aveva mai fatto l´amore così con una donna! Kika era accoccolata contro il suo corpo l´aveva slegata. Aveva dei segni sui polsi. Quando avevano fatto l´amore per farsi perdonare glieli aveva baciati teneramente e lei aveva riso. Com´era bello il suo sorriso, e rideva con lui nel suo letto, era il massimo che poteva aspirare! Poteva fidarsi di lei ormai, con quel gesto gli aveva fatto capire che voleva legarsi a lui per sempre. Si poteva fidarsi, un atto cosi meritava tutta la sua fiducia. Un figlio, lei voleva un figlio da lui, e un bambino lega due persone più di qualsiasi cosa al mondo! Ora doveva pensare solo al modo di andare via dal paese e suo padre gli sarebbe servito allo scopo. Domani si sarebbe rimesso di nuovo in contatto con lui per escogitare un piano.
Kika aveva raggiunto il suo scopo. Massimiliano si fidava di lei. Era stato facile, quelli non erano i suoi giorni fertili che fortuna cosi non avrebbe avuto nessun problema di quel tipo. Che stupido l´aveva anche slegata. Era stato molto facile. Dago presto tornerò da te, la farsa però doveva continuare e facendo finta di dormire sussurrò
“Massimiliano…” l´uomo la guardò e la strinse ancora di più tra le braccia.
Il buio fece largo alla luce del sole. Erano le 8. La luce inondò l´appartamento di Dago che aveva avuto un sonno agitato. Dalla finestra la luce inondò i corpi nudi di Kika e Massimiliano sul letto. Jennifer sul balcone, il cui volto era rigato di lacrime, non era riuscita a prendere sonno. Il corpo di Joanna che dormiva placidamente mentre Marcus stava al pianoforte intonando un brano di Chopin, una litania triste e solitaria, le cui note andavano a riempire la vita di tutti.
Era un altro giorno.