DAGO HERON

Passioni contrastanti – capitolo 17

Ci era riuscito! Aveva preso la cassetta, doveva solo aprirla in modo da sapere cosa vi era così gelosamente custodito ma prima si doveva allontanare,altrimenti lo avrebbero preso.
Doveva sapere solo dove Kika era stata portata e quell´informazione la poteva avere solo da Andrea si lo avrebbe convinto a dargliela quell´informazione.I suoi modi erano conosciuti nell´organizzazione, sapeva far parlare chiunque Dago. Spesso l´organizzazione si era servito di lui per “torturare “degli uomini restii a dare informazioni, ma adesso era diverso c´era in ballo la sua Kika la donna che avrebbe amato per sempre.

Massimiliano era furioso. chi poteva aver preso la cassetta, maledizione quella era la sua assicurazione contro la polizia contro l´organizzazione e soprattutto era un modo per tenere in pugno la sua donna! Si perché adesso era sua Kika sua nel corpo e pian piano si sarebbe preso anche l´anima. Quella donna per lui era diventata un´ossessione. La prima volta che la vide aveva 17 anni, era già bellissima ,un fiore pronto per essere colto , ma non fu lui a coglierlo solo questo lo faceva impazzire era riuscito a disfarsi di quello stupido mandando uno dei suoi genitori a lavorare all´estero! Lo voleva uccidere! Ma Marcus glielo impedì.
Il desiderio era così forte che lo spingeva a fare cose assurde come seguirla in macchina, appostarsi sotto casa di lei. Ma oggi era riuscito ad averla ma ,il desiderio di possederla non era diminuito anzi era aumentato! Si, l´avrebbe sposata e avrebbero avuto dei figli, chissà forse già era riuscito a metterla incinta, sorrise a quel pensiero. Doveva solo fare in fretta e partire per Cuba ma con un unico passaporto, doveva chiamare Giovanni suo cugino prete.

Kika si svegliò di soprassalto non era più legata. Si toccò i polsi, scese dal letto. Andò subito alla porta e con sua meraviglia la trovò aperta. Libera sono libera, il sorriso le morì sulle labbra ..c´erano gli uomini di Massimiliano. Solo pensare a quell´uomo ignobile la fece rabbrividire. Le doleva tutto il corpo, un telefono, mi serve un telefono. Lo vide era sul comodino. Dago! Compose il numero.
“Pronto??” chiese Dago
“Dago sono Kika” piangeva per la felicità.
“Kika ??dove sei??” le domandò Dago urlando.” sono nell´albergo …”
La comunicazione venne bruscamente interrotta dalla mano di uno degli uomini di Massimiliano.
“Se lo sapesse il Capo si arrabbierebbe molto signorina” Victor doveva stare attento presto quella donna molto presto sarebbe diventata la moglie del Capo e quindi la doveva trattare bene. Kika decise di mettere in atto tutta la sua esperienza da spia e con alcune mosse di arti marziali lo mise al tappeto.
“Idiota mai abbassare la guardia!” gli disse Kika con disprezzo, poi gli prese la pistola, e con un unico colpo sparò a quell´altro uomo che era accorso in aiuto di Victor. Uscì e si diresse verso le scale. Doveva superare tutto il corridoio. L´arma protesa in avanti per difendersi. All´improvviso vide uscire dall´ascensore altri uomini e dietro di questi Massimiliano con un uomo vestito da prete.
“Cazzo prendetela non fatevela sfuggire.
Kika sparò colpì a due uomini ma erano in troppi. Quindi decise di fuggire ma in un attimo quattro uomini le furono addosso.
“Portatela nella camera!!” ordinò Massimiliano agli uomini.
“Sei un bastardo! Ti odio! Me la pagherai” Kika inveiva contro quell´uomo che aveva il suo destino in pugno.
Una volta in camera gli uomini la legarono un´altra volta.
“Ti odio Bastardo!! Giuro che ti ammazzo lo giuro!! – Ormai Kika era isterica – lasciatemi!” si dimenava come n´animale in trappola.
“E così volevi andare via da me.?” Massimiliano prese la pistola le si avvicinò.
“Victor vieni qui” ordinò. L´uomo. Victor si era appena ripreso. Quella donna era un demonio!
“Si capo?” chiese l´uomo ancora acciaccato.
“Dovevi tenerla d´occhio.” specificò Massimiliano.
“Lo so Capo solo che mi ha preso di colpo. ” Cercò di difendersi Victor.”.
“Quindi avevi la guardia abbassata?” chiese.
“Capo io …” ma fu interrotto dal proiettile che lo aveva colpito.
Massimiliano gli aveva sparato. “Odio gli incapaci – e guardò Kika – Ma ora ci sono delle nozze da festeggiare. Ti presento Giovanni, lui è mio cugino. Si è un prete e avrà l´onore di unirci in matrimonio!”.

Dago era come impazzito Kika lo aveva chiamato! Un´ albergo?? Maledizione ce n´erano a migliaia di alberghi! Pregò che non le succedesse nulla. Chiamò Gianluca.
“Mi ha chiamato! Kika mi ha chiamato!”
“Cosa e come ? Quando ??” Chiese trepidante l´amico.
“Non lo so mi ha detto che si trovava in un´ albergo!” disse Dago.
“Albergo?? Forse è lo stesso albergo dove tu l´hai seguita !” realizzò Gianluca.
“Si è quello lì era registrato Guadalaxara! Ma cazzo è dall´altra parte della città!! Devo sbrigarmi chiama gli altri!” urlò Dago.
Si doveva sbrigarsi sterzò il volante. Kika sto arrivando.

Una donna scese dall´aereo aveva i capelli come il grano prese i suoi bagagli all´aeroporto si diresse verso l´uscita chiamò un taxi. Il tassista rimase affascinato da quella figura, era una donna di una bellezza e di un´ eleganza rara. La donna si accomodò nel taxi.
“Dove la porto signorina?”
“Signora prego, mi porti presso la XXX in via…..” la donna gli diede l´indirizzo.
Jennifer fremeva ..presto avrebbe rivisto l´uomo che amava da sempre ,l´uomo che aveva sposato e gli avrebbe fornito tutte le spiegazioni necessarie…presto avrebbe rivisto il suo Dago.

” … grazie al potere concessomi dalla chiesa io vi dichiaro marito e moglie che nessuno divida in futuro quello che Dio ha unito oggi.”